La Gerusalemme liberata, 1918

Regia: Enrico Guazzoni; produzione e distribuzione: Guazzoni Film, Roma; anno: 1918; visto censura: n. 13454, 01-04-1918; lunghezza originale: 1908 m; prima visione romana: 02-05-1918; soggetto e sceneggiatura: Enrico Guazzoni (dal poema di Torquato Tasso); fotografia: Alfredo Lenci; personaggi e interpreti: Amleto Novelli (Tancredi), Edy Darclea (Armida), Olga Benetti (Clorinda), Elena Sangro (Erminia), Bepo A. Corradi (Rinaldo), Ljubomir Stanojevick (Aladino), Eduardo Monteneve (Goffredo di Buglione), Rinaldo Rinaldi (Olindo), Americo Di Giorgio, Aristide Garbini (Argante), Alfredo Gelmi.

 

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Il film
Nel 1096, Goffredo di Buglione, al sesto anno della sua crociata, viene esortato all’attacco finale contro Gerusalemme dall’Arcangelo Gabriele, che gli appare in visione. I crociati arrivano così nei pressi di Gerusalemme e qui avviene l’incontro tra Clorinda, intrepida guerriera pagana, e il valoroso crociato Tancredi, vedendola prendere ad un ruscello prendere l’acqua con l’elmo, se ne innamora, ricambiato. Nel frattempo due giovani cristiani, Olindo e Sofronia, vengono condannati al rogo per aver rubato una sacra icona della Vergine custodita nella moschea, ma per loro intercede Clorinda, che ottiene la clemenza di Aladino.
Le parti in guerra decidono di risolvere con un duello le sorti del conflitto e i prescelti sono Tancredi e Clorinda, ma il loro combattimento viene sospeso e rimandato, mentre le vicende della guerra si susseguono con alterne sorti, fino a che i due, senza riconoscersi, con il volto coperto dall’elmo, non si trovano l’uno contro l’altra in battaglia. Nel duello Clorinda soccombe, uccisa proprio da colui che la ama.
Rinaldo, altro valoroso guerriero crociato, nel frattempo è stato catturato dalla maga Armida, che si è innamorata di lui e lo trattiene presso di sé in un giardino incantato. La presenza di Rinaldo è essenziale per l’esito della guerra e Goffredo manda due guerrieri a liberarlo. Una volta trovato e liberato dall’incantesimo, Rinaldo, pentito di essersi lasciato irretire e nonostante le suppliche di Armida, torna all’accampamento cristiano per prendere parte all’assalto finale di Gerusalemme, che viene conquistata dopo una lunga battaglia.
La revisione cinematografica interviene imponendo le seguenti condizioni: «1) Correggere i numerosi errori delle didascalie. 2) Sopprimere la scena in cui si vedono due donne seminude apparire a Rinaldo» (www.italiataglia.it).
Nel 1935 il film viene riproposto in versione sonorizzata, con l’aggiunta della musica di Luigi Avitabile e i dialoghi composti da Fausto Salvatori, distribuita dalla Capitani-ICAR (visto di censura n. 28789 del 28-02-1935, per una lunghezza di 2042 metri).
Enrico Guazzoni aveva già diretto nel 1911 una prima Gerusalemme liberata, prodotta dalla Cines nell’ambito dell’appena inaugurata collana “Princeps”, purtroppo a oggi non conservata: il film era interpretato da Giovanna Terribili Gonzales, Fernanda Negri-Pouget, Mastripietri, Emilio Ghione e da Amleto Novelli, già per una prima volta nel personaggio di Tancredi.

 

«La Gerusalemme liberata del 1918 si basa su un’alternanza di azioni belliche e di vicende amorose strettamente intrecciate. Le scene di massa di maggior impatto sono quelle iniziali dell’arrivo dei crociati nei pressi di Gerusalemme, e la battaglia finale con l’impiego delle torri mobili, ricostruite dai crociati dopo che Rinaldo ha “dismagato” la foresta. Le tre vicende sentimentali sono quelle di Sofronia e Olindo, di Clorinda e Tancredi, di Armida e Rinaldo. Dal punto di vista delle tecniche usate, va ricordato che il film fa un largo impiego di effetti speciali, soprattutto sovrimpressioni che vengono utilizzate per i frequenti interventi soprannaturali: l’apparizione dell’angelo Gabriele che ordina a Goffredo di liberare Gerusalemme e le varie apparizioni delle forze infernali che tramano contro i cristiani (quando Plutone appare a Idraote perché ordini a Armida di recarsi al campo cristiano, oppure nell’episodio della foresta incantata o in quello dei due cavalieri che partono alla ricerca di Rinaldo, prigioniero di Armida). Da notare inoltre che tali effetti vengono usati anche per rappresentare il tormento amoroso, per cui la persona amata appare in sovrimpressione.”
Antonio Costa, Fedelmente infedele. La Gerusalemme liberata di Enrico Guazzoni dalla versione muta del ’18 alla versione sonorizzata e parlata del ’35, «Cahiers d’études romanes», n. 13, 2005, http://etudesromanes.revues.org/2366, ultima consultazione: 30 agosto 2016.

 

I materiali filmici
Il CSC-Cineteca Nazionale conserva sia la versione sonorizzata del 1935, privata delle didascalie, sia un testimone della versione del 1918, preservato nel 2000 da una copia nitrato con titoli e didascalie in inglese, lungo 1473 metri, con le sole didascalie imbibite in rosso, messo a disposizione dalla George Eastman House di Rochester nel 2000, purtroppo incompleto.