Maddalena Ferat, 1920

Regia: Febo Mari; produzione: Caesar Film/Bertini Film, Roma; distribuzione: UCI; visto censura: n. 15601, 01-12-1920; lunghezza originale: 1859 m; prima visione romana: 05-04-1921; soggetto: dal romanzo Madeleine (1865) di Émile Zola; adattamento; Vittorio Bianchi; fotografia: Alberto Carta; scenografia: Alfredo Manzi; personaggi e interpreti: Francesca Bertini (Maddalena Ferat), Mario Parpagnoli (Guglielmo), Giorgio Bonaiti (il marito di Maddalena), Bianca Renieri (la moglie di Guglielmo), Giuseppe Pierozzi, Achille De Riso, Giovanni Gizzi, Antonietta Zanoni.

 

Il film

Maddalena fugge dalle avances del proprio tutore ed è accolta da Giacomo, che ne diviene l’amante. Ma presto, costretto a un viaggio in un paese lontano, Giacomo la abbandona. La giovane inizia una relazione con Guglielmo, senza sapere che quest’ultimo è amico d’infanzia di Giacomo. La coppia si sposa felicemente e nasce una bambina, ma il ritorno di Giacomo distrugge l’idillio. Maddalena confessa al marito l’antica relazione con Giacomo, ma finisce poi per cedere al primo amante, mentre la figlioletta, malata, si aggrava e muore. Sopraffatta dal destino e dai sensi di colpa, Maddalena si uccide con il veleno conservato nel laboratorio del suocero alchimista.

Il film fu approvato con riserva dalla censura, con la condizione di «sopprimere, alla fine dell’ultima scena della parte 1a, il quadro di Maddalena e Giacomo che giacciono sul letto» (http://www.italiataglia.it/).

 

I materiali filmici

Il film è stato restaurato a partire da una copia positiva d’epoca, su supporto nitrato, con colorazioni per viraggio e imbibizione, che finora è risultata l’unico esemplare del film conservato. La copia in questione, incompleta (è lunga 1160 metri contro i 1859 riportati nel visto di censura), è priva dei credits iniziali, di circa 20 didascalie, della suddivisione in parti e, soprattutto, dell’intera terza parte. Per la ricostruzione della trama e l’integrazione delle didascalie e delle varie lacune si è fatto ricorso al visto di censura originale, messo a disposizione dal Museo del Cinema di Torino, nel quale il testo delle didascalie è riportato in maniera integrale. Date le precarie condizioni di conservazione (supporto in avanzato stato di decomposizione, molte perforazioni rotte e varie lacerazioni), la copia nitrato è stata completamente riparata e ne è stato tratto, tramite stampa sotto liquido, un duplicato b/n (controtipo) che è stato poi integrato con le didascalie mancanti e con una serie di cartelli integrativi. Una volta completato l’editing, si è proceduto alla stampa di due copie positive colore, riproducendo le colorazioni originarie con il metodo Desmet; oltre a ciò è stata tratta una terza copia positiva b/n sulla quale è stato applicato un metodo sperimentale di restituzione delle colorazioni originarie, tramite bagni di sostanze coloranti, secondo il procedimento chimico originario di imbibizione e viraggio. Le lavorazioni si sono svolte nel 2002-2003 a cura del CSC-Cineteca Nazionale, in parte presso il laboratorio Studio Cine di Roma (duplicato b/n e copie positive colore con metodo Desmet), in parte presso il laboratorio Augustus Color di Roma (copia colorata con procedimento chimico “d’epoca”). La copia restaurata con il sistema sperimentale per “imbibizione” è stata presentata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone nel 2011.

 

Link al film (Vimeo CN)
Provenienza: CSC-Cineteca Nazionale
B/n – colore: colorazioni (da nitrato d’epoca imbibito e virato)
Lingua: didascalie italiane
Durata: 00:52:00
Velocità di proiezione: 20 fps