La guerra e il sogno di Momi, 1917

Regia: Segundo de Chomón; produzione: Itala Film, Torino; visto censura: n. 12583, 24-03-1917; lunghezza originale: 833 m; prima visione romana: 15-04-1917; soggetto: Segundo de Chomón; sceneggiatura: Segundo de Chomón; fotografia: Segundo de Chomón; interpreti e personaggi: Guido Petrungaro (Momi), Alberto Nepoti (suo padre), Valentina Frascaroli (sua madre), Enrico Gemelli (il nonno), Stellina Toschi (la bambina).

 

Il film
In una delle frequenti lettere che invia alla famiglia e al piccolo Momi, il papà, combattente al fronte, racconta l’avventura di Berto, un eroico bambino di montagna che salva la madre da un’incursione degli austriaci, correndo a chiedere aiuto alle truppe italiane.
Momi rimane molto impressionato e si addormenta sul divano con i suoi pupazzi preferiti, Trick e Track, che, magicamente, insieme ai soldatini, cominciano ad animarsi e man mano scatenano una guerra totale, con attacchi di artiglieria pesante, armi chimiche e attacchi aerei sul paese di Lilliput. L’impeto è tale che finiscono per coinvolgere anche Momi, ancora addormentato, pungendolo con le baionette. Ma la battaglia era solo un sogno. Momi si sveglia e, insieme alla mamma e al nonno, prega per il ritorno del genitore.

Il racconto, concepito e realizzato dal mago degli “effetti speciali” Segundo de Chomón (anche se attribuito a Giovanni Pastrone), si sviluppa con delicatezza e originalità. Si apre con la scena intima della famiglia che attende ansiosa la lettera del papà soldato e poi, grazie al testo della lettera, introduce una storia nella storia, che mostra la vita al fronte e il gesto eroico del bambino Berto. Poi, torna alla dimensione domestica e infantile, ma scivola presto nel sogno, e il cambio di registro è reso con una sorprendente animazione in stop motion, con continue invenzioni, nel movimento dei pupazzi, nella creazione degli scenari di guerra, nei paesaggi e nei numerosi e sorprendenti dettagli. Ancora una transizione verso la realtà: Momi si risveglia, realisticamente punto dalle piccole baionette dei pupazzi combattenti. Una rassicurante preghiera, il “sacro voto di coloro che aspettano”, consola i cuori dei tre personaggi.

«Qui è il capolavoro della tecnica e del trucco. Questa pellicola, che è costata tempo, fatica e molti danari, porta lo spettatore in un regno di burattini che fanno la guerra come gli uomini d’oggi. Roba da restare stupiti!
L’interpretazione delle armate burattinesche è meravigliosa, poiché il trucco è fatto alla perfezione. L’interpretazione degli artisti “di carne” è buonissima e noto il Gemelli, il Nepoti, la piccola e cara Stellina e il piccolo artista Petrungaro. Buoni tutti gli altri. La fotografia è degna del lavoro».
Angelo Menini, «Film», Napoli, anno IV, n. 12, 20 aprile 1917, p. 19, rubrica “‘Film’ in giro”.

 

I materiali filmici
Il film è stato restaurato a cura del Museo Nazionale del Cinema di Torino, a partire da una copia nitrato lacunosa, imbibita e virata, conservata dalla Cineteca Italiana di Milano, da copie safety 35mm stampate negli anni Sessanta e da materiale 16mm stampato negli anni Ottanta, conservati dal MNC. I quaderni di produzione e il visto di censura del film, materiali di documentazione conservati dal Museo, hanno permesso di emendare errori di montaggio e di inserire didascalie. Le colorazioni sono state rese riproducendo le tecniche dell’imbibizione e del viraggio usate all’epoca della produzione del film.
Il restauro, dedicato alla memoria di Maria Adriana Prolo, è stato eseguito presso il laboratorio di Bruno Favro a Torino nel 1991.

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e l’Associazione Culturale Strade del Cinema di Aosta hanno pubblicato in dvd l’edizione del film restaurato all’interno del volume Omaggio in musica a Segundo de Chomón (a cura di Claudia Gianetto ed Enrico Montrosset, 2012).

 

Link al film (Vimeo MNC)
Provenienza: Museo del Cinema di Torino
B/n – colore: colorazioni (da nitrato d’epoca imbibito e virato)
Lingua: didascalie italiane
Durata: 00:41:45